• Conosciamoci peggio

    Il capitalismo contemporaneo e la nuova politica

    Nel momento in cui la logica del capitalismo si realizza, si annienta come tale. La previsione marxiana relativa all’auto-destituzione della produzione capitalistica è più che mai attuale – solo, si verifica in forma imprevista. Il capitalismo sta morendo, ma lo fa a macchia di leopardo, per sussulti improvvisi, crisi localizzate, blocchi più o meno puntiformi. Il capitalismo non è più improntato al momento della produzione di merci, ma nemmeno a quello del loro consumo – com’era sino a qualche anno fa. Oggi conta soltanto la circolazione, una circolazione in cui uomini, oggetti e quant’altro sono rigorosamente sullo stesso piano. La circolazione è la valorizzazione: tutto ormai, circolando, si comporta alla…

  • Conosciamoci peggio

    La filosofia come esercizio di insubordinazione

    Uno spettro si aggira per le accademie (e in particolar modo, presso i dipartimenti universitari di filosofia). Uno spettro dal nome e dall’origine antichi: lo spettro della “servitù volontaria” (Étienne La Boétie). La ricerca, soprattutto nell’ambito cosiddetto “umanistico” e anche nella sua forma più pura, sconta una sorta di malattia ormai cronica. È ricerca in funzione di esigenze che non sono le esigenze della ricerca, che esulano dall’esigenza genuinamente conoscitiva che dovrebbe animarla. A farla da padrone, insomma, è quel fenomeno che gli psicoanalisti chiamano transfert e che Jacques Lacan ha giustamente definito come l’istituzione di un “soggetto supposto sapere”. A sapere, in breve, è sempre l’Altro, con la maiuscola…