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Non è un mondo per vecchi
Michel Serres non lo conosco. Leggo che si tratta di un filosofo francese (quindi chiedete a Daniele Poccia, che saprà tutto di lui), il quale, a 86 anni (che longevi però questi filosofi!), ha scritto un libro intitolato “Non è un mondo per vecchi”, ma non per tirarsi fuori dai giochi, anzi! Se la sintesi proposta da Vanity Fair, celebre agorà di spiriti inquieti, non mi inganna, egli sostiene che le generazioni del secondo Novecento, a partire dalla sua, sono state più fortunate di quelle precedenti, per esempio per aspettativa di vita, assenza di guerre “vicine” (quelle lontane, chi se ne frega!), qualità (e quantità) delle risorse alimentari e così…
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Naufragare per ricominciare, naufragi dell’anima.
Il filosofo e matematico Bertrand Russell, nel 1948, precipitò in mare con l’aereo sul quale volava. Aveva 76 anni, scoprì di essere ancora vivo e cominciò a nuotare. Non era un campione in quella disciplina sportiva, né in altre, e la terra si trovava a considerevole distanza. Pensò, comunque, che il suo viaggio non fosse al capolinea. Due anni dopo, gli venne conferito il Premio Nobel, che egli decise di usare “per beneficare se stesso”. Prima di morire, a quasi cento anni, ne combinò ancora di tutti i colori. Odisseo, meglio conosciuto come Ulisse, naufraga a più riprese e ogni naufragio arricchisce ed “allarga” la sua vita. Torna ad Itaca…