Degli Scritti
“Tutto ciò che accade, tu lo scrivi”, disse. “Tutto ciò che io scrivo accade”, fu la risposta. Michael Ende, nel suo libro "La storia infinita", racconta il momento in ogni narrazione in cui l'autore e il personaggio agiscono in simbiosi, il momento in cui ogni soggetto reale e della fantasia si illumina di luce propria. È la storia di tutte le storie che quì andremo a raccontare.
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L’estate breve di Enrico Macioci
C’è una foto nascosta in un cassetto, una foto di quando avevo quattordici anni. Ho i capelli lunghi, t-shirt e jeans larghi e strappati come solo negli anni novanta si potevano sopportare, cinta con la cinghia in bella vista. Sono con i miei migliori amici Giuseppe e Vincenzo, siamo nel nostro paese, poco prima della fine dell’estate, sorridiamo felicemente e spocchiosamente al futuro, ritratti in un momento perfetto. Appena ho finito di leggere il nuovo libro di Enrico Macioci, L’estate breve, ho cercato la foto, l’ho guardata, ho ricordato, poi mi sono ritrovato: “Non si muore una volta sola. E se credete che scherzi, procuratevi una vostra vecchia foto e…
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Secondo libro, Secondo piano, secondo me, il nuovo romanzo di Laura Benedetti
Un libro ci lascia sempre un segno, una morale, se vogliamo un’intuizione. Nel secondo romanzo di Laura Benedetti, che arriva a due anni di distanza da “Un paese di carta”, pubblicato sempre da Pacini Editore, di segni ce ne sono diversi, da cogliere, da portare con sé per qualche giorno, dopo che le pagine si sono chiuse sulle storie e la mente ha elaborato quello che si è letto. È un romanzo complesso, scritto con un linguaggio volutamente semplice, che vuole essere compreso, che vuole riempire il tempo di chi legge e stimolare riflessioni, ma senza eccessivi manierismi, intellettuale si lo è. Come “Un paese di carta” appare diviso in…
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Non è un mondo per vecchi
Michel Serres non lo conosco. Leggo che si tratta di un filosofo francese (quindi chiedete a Daniele Poccia, che saprà tutto di lui), il quale, a 86 anni (che longevi però questi filosofi!), ha scritto un libro intitolato “Non è un mondo per vecchi”, ma non per tirarsi fuori dai giochi, anzi! Se la sintesi proposta da Vanity Fair, celebre agorà di spiriti inquieti, non mi inganna, egli sostiene che le generazioni del secondo Novecento, a partire dalla sua, sono state più fortunate di quelle precedenti, per esempio per aspettativa di vita, assenza di guerre “vicine” (quelle lontane, chi se ne frega!), qualità (e quantità) delle risorse alimentari e così…
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Uomo e natura, non vi è scienza senza concezione dei limiti
In questi giorni nei quali la natura mostra la sua forza incosciente e l’uomo con meno carte e ragioni dei filosofi cerca colpe e soluzioni, retaggio di un’educazione votata alla punizione, al pentimento, alla ricerca disperata di una mancanza, in rapporto a ciò che invece è imponderabile, per recuperare una relazione persa con l’ambiente che ci ospita, occorre forse tornare a pensare con parole trascendenti e dopo tanti anni mi ritrovo a tentar paesie (Poesie di quelli nati in piccoli borghi, non robe da poeti metropolitani). SpinoSZa questione; noi e natura E quando la rugiada Sveglia il viso nel bosco E il sole sale lento A illuminare il mondo…