Dei Piccoli Musei
La memoria dell'umanità si conserva e si evolve nei musei. Vi sono quelli grandi che raccontano storie di popoli e di conquiste, di grandi civiltà vive e scomparse, poi ci sono quelli piccoli, che raccontano storie piccole, preferendo le persone alla Storia, i romanzi all'epica. Tra tanti piccoli musei abbiamo scelto quelli d'Abruzzo, da raccontare a puntate. Tutti gli articoli sono pubblicati per la prima volta sul web quotidiano Newstown.
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Polvere negli occhi, nel cuore sogni
Attenzione, il testo che state per leggere contiene uno spoiler, quindi se ancora non avete visto The new Pope di Sorrentino, saltate il prossimo capoverso, perché nella seconda serie dedicata alla Chiesa Cattolica, il regista napoletano fa incontrare il nuovo e originale Papa, il meraviglioso John Malkovich, con l’affascinante, ancor di più con l’età che avanza, Sharon Stone, che interpreta se stessa. Il discorso che ne esce interessa l’arte contemporanea, la giovinezza, le cose che passano e quelle che permangono, interessa insomma, il nostro museo di oggi. The Pope: “Cosa suggerirebbe di fare alla chiesa cattolica per renderla sempre più eloquente?” S. Stone: “Beh… alla fine, che cosa rimarrà di voi, voglio dire a parte…
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Le parole sono gocce di una pioggia d’estate
“Solo coloro che non hanno mai scritto lettere d’amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo senza accorgermene lettere d’amore”, così scriveva Borges con rimpianto del tempo dell’amore che brucia, della giovinezza. Così il poeta argentino affrontava il tema dal quale nessuno è immune, dal quale siamo tutti coinvolti, del quale hanno scritto le piume nobili e quelle volgari, con lettere fini o grossolane parole. Parte di queste parole, a descrivere i tanti amori possibili, terreni e trascendenti, trovano una casa particolare nel Museo della lettera d’amore di Torrevecchia Teatina. Il piccolo centro del chietino ospita infatti, nel settecentesco palazzo Valignani, un’originale collezione di lettere provenienti da luoghi e…
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Il MuBAQ e l’Angolo delle piccole stelle
opo ogni catastrofe vi è una rinascita, segno del mondo degli uomini sempre sospeso tra essere e divenire per scomodare la filosofia antica, o tra l’edificare e il distruggere, per dirla con Nietzsche. Dopo la catastrofe della seconda Grande Guerra anche la cultura museale cambiò il modo di esporre le collezioni e i musei sono divenuti nel tempo, non più soltanto asettici ventri ospitali per quadri e sculture, ma con esse, scheletri interdipendenti e componenti fondamentali di un unico organismo. La didattica museale li ha trasformati poi in istituzioni corollarie a scuole e accademie in grado di diffondere la cultura dell’arte e ospitare giovani e adulti che vogliano in essa…
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Piccoli ma non minori (Borghi, monti e piccoli musei)
La cosa migliore di quel museo era però che tutto stava sempre allo stesso posto. Nessuno si muoveva. Potevi andarci centomila volte, e quell’esquimese aveva sempre appena finito di prendere quei due pesci, gli uccelli stavano ancora andando verso il sud, i cervi stavano ancora abbeverandosi a quella fonte, con le loro belle corna e le belle, esili zampe, e quella squaw col petto nudo stava ancora tessendo la stessa coperta. Nessuno era mai diverso. L’unico a essere diverso eri tu». Il giovane Holden, preso dalle sue lotte intestine con l’essere, ben racconta quello che un museo può essere per le persone che lo vivono, che lo esplorano e vi…