• Parole vagabonde

    Quando avevamo trent’anni di meno

    Come si scrivono le prime pagine sul decennale di un terremoto? Come si scrivono quando dietro di te c’è quasi un genere letterario, centinaia di libri, articoli, documentari, film, fiction per quello che forse, insieme all’11 settembre, è uno dei disastri più documentati della storia? Soprattutto chi scrive deve avere una grande presunzione, oppure una grande necessità di condivisione di sentimenti, per credere che di parole sull’Aquila post sisma vi sia ancora bisogno. La città è tornata sotto gli occhi del mondo, ancora di più lo sarà nei prossimi giorni e per la sua nuova settimana di offese e gloria mondiale, si mostrerà, come i suoi cittadini, ancora con finta…

  • Dell'Arte

    Piccole storie ignobili e quotidiane

    Via Paolo Fabbri 43 secondo la rivista Rolling Stone è il ventinovesimo album nella classifica dei 100 più bei dischi della canzone italiana e si apre con una storia lenta, ripetitiva, durissima, “Piccola storia ignobile”. La riporto oggi, 25 novembre, chiedendo scusa a Francesco Guccini per aver parafrasato il titolo della sua triste narrazione, che torna però incredibilmente attuale in questo nostro nuovo avvento di medioevo e di inquisitori. La riporto oggi per per ricordare quante piccole storie ignobili quotidianamente accadono nel mondo, anche quello che con presunzione continuiamo a chiamare civilizzato. La riporto oggi da compagno, genitore, amico, uomo, essere umano, perché tornare a sentire discorsi che ritenevamo seppelliti…

  • Degli Scritti

    Secondo libro, Secondo piano, secondo me, il nuovo romanzo di Laura Benedetti

    Un libro ci lascia sempre un segno, una morale, se vogliamo un’intuizione. Nel secondo romanzo di Laura Benedetti, che arriva a due anni di distanza da “Un paese di carta”, pubblicato sempre da Pacini Editore, di segni ce ne sono diversi, da cogliere, da portare con sé per qualche giorno, dopo che le pagine si sono chiuse sulle storie e la mente ha elaborato quello che si è letto. È un romanzo complesso, scritto con un linguaggio volutamente semplice, che vuole essere compreso, che vuole riempire il tempo di chi legge e stimolare riflessioni, ma senza eccessivi manierismi, intellettuale si lo è. Come “Un paese di carta” appare diviso in…

  • Degli Scritti

    Non è un mondo per vecchi

    Michel Serres non lo conosco. Leggo che si tratta di un filosofo francese (quindi chiedete a Daniele Poccia, che saprà tutto di lui), il quale, a 86 anni (che longevi però questi filosofi!), ha scritto un libro intitolato “Non è un mondo per vecchi”, ma non per tirarsi fuori dai giochi, anzi! Se la sintesi proposta da Vanity Fair, celebre agorà di spiriti inquieti, non mi inganna, egli sostiene che le generazioni del secondo Novecento, a partire dalla sua, sono state più fortunate di quelle precedenti, per esempio per aspettativa di vita, assenza di guerre “vicine” (quelle lontane, chi se ne frega!), qualità (e quantità) delle risorse alimentari e così…

  • Degli Scritti

    Uomo e natura, non vi è scienza senza concezione dei limiti

    In questi giorni nei quali la natura mostra la sua forza incosciente e l’uomo con meno carte e ragioni dei filosofi cerca colpe e soluzioni, retaggio di un’educazione votata alla punizione, al pentimento, alla ricerca disperata di una mancanza, in rapporto a ciò che invece  è imponderabile, per recuperare una relazione persa con l’ambiente che ci ospita, occorre forse tornare a pensare con parole trascendenti e dopo tanti anni mi ritrovo a tentar paesie (Poesie di quelli nati in piccoli borghi, non robe da poeti metropolitani).   SpinoSZa questione; noi e natura   E quando la rugiada Sveglia il viso nel bosco E il sole sale lento A illuminare il mondo…