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Polvere negli occhi, nel cuore sogni
Attenzione, il testo che state per leggere contiene uno spoiler, quindi se ancora non avete visto The new Pope di Sorrentino, saltate il prossimo capoverso, perché nella seconda serie dedicata alla Chiesa Cattolica, il regista napoletano fa incontrare il nuovo e originale Papa, il meraviglioso John Malkovich, con l’affascinante, ancor di più con l’età che avanza, Sharon Stone, che interpreta se stessa. Il discorso che ne esce interessa l’arte contemporanea, la giovinezza, le cose che passano e quelle che permangono, interessa insomma, il nostro museo di oggi. The Pope: “Cosa suggerirebbe di fare alla chiesa cattolica per renderla sempre più eloquente?” S. Stone: “Beh… alla fine, che cosa rimarrà di voi, voglio dire a parte…
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Piccoli ma non minori (Borghi, monti e piccoli musei)
La cosa migliore di quel museo era però che tutto stava sempre allo stesso posto. Nessuno si muoveva. Potevi andarci centomila volte, e quell’esquimese aveva sempre appena finito di prendere quei due pesci, gli uccelli stavano ancora andando verso il sud, i cervi stavano ancora abbeverandosi a quella fonte, con le loro belle corna e le belle, esili zampe, e quella squaw col petto nudo stava ancora tessendo la stessa coperta. Nessuno era mai diverso. L’unico a essere diverso eri tu». Il giovane Holden, preso dalle sue lotte intestine con l’essere, ben racconta quello che un museo può essere per le persone che lo vivono, che lo esplorano e vi…