• Un sasso nello stagno

    Settembre

    Il cielo collerico di Settembre sfrangia il vapor d’acqua dei grandi ammassi e li riduce in cirrocumuli e pecorelle. Pascoli contaminati e vastissimi si offrono alla dissoluzione. La stagione migliore chiude i battenti. L’aria è cambiata. Quel vento etereo sfalda la repubblica. Orde di ovini dispersi brucano indifferenti nelle praterie. Attraverso l’equinozio, lo sfavillio instancabile delle stelle e il tacere discreto dei grilli, la notte s’è fatta più fredda. Me ne sto in casa, crepuscolare. Mi arriva di soppiatto, staccandosi dal sottofondo, la cronaca cruda di un pestaggio nella Metro. Mi sorprendo, cinico, a guardare le immagini della telecamera di bordo. Diaspora del coraggio. Fuggiti tutti. Anche io. Dopo poco,…